L’estate se ne andò senza rumore.
Nubi leggere ad una ad una il cuore
gremirono di segni senza nome.
La luna trascorreva ansiosa e onesta.
Lunga distesa sovra un muro nella
canicola dormiva un’altra età.
Nella mano stringeva il suo più caro
oggetto. Non per pudore ché non ha pudore
il sonno, e il sogno è solo anche in città.





A un certo punto, mentre legge alcune sue poesie, dice “ecco la bugia”, e sorride! e in questa sua breve che avete pubblicato sottolineo la maestria negli aggettivi di questo verso: “La luna trascorreva ansiosa e onesta”. Grazie davvero.