Poesie di Leopoldo Attolico

attolico

TI AMO

Ti amo per l’indefettibile morire
e rinascere ogni volta
impertinente e feconda ,
agitando quel tuo codice binario
che non muove un congegno ferroviario
ma una parola d’amore ove la punta d’estasi
coincide con la suprema crisi :
atropa come la risacca semantica degli elegiaci
galvanizza le mie ipocondrie
innervandole di Emilio Villa
e devastandole con la Valduga.

EGO TE ABSOLVO

Padre , sogno ragazze col seno di neve e le ciliegine .
-E lo vieni a dire a me figliolo ?
-E a chi altri padre ?
-Ma alla tua poesia perbacco !
Quale monitoraggio responsabile
può dribblare il disastro incoronato
da un sapore colorato ?
Lui certifica l’adagio
che tra scrittura e vita non c’è frattura .
Fanne tesoro , fatti coraggio !

UNGARETTIANA

Una intera giornata
con l’assenza di carta e matita penetrata nell’ossa ,
buttato su una panchina dei giardinetti pubblici
a guardia dei nipotini che si mangiano la ghiaia
ho pianto lacrime laiche da taglio di cipolla

Ma crepuscolosa
annunciata in lontananza
dal verde transitivo di un semaforo
e dalla marcia trionfale dell’Aida ,
una figura in nero di straordinaria ineleganza
colmava di futuro la mia disperata inanità :
-Leopoldo , sarai ampiamente risarcito
da trent’anni di poesia à la carte.

TICKET

Per andare dritti in Paradiso
evitando soste intermedie
orsù , decidetevi a frequentare
il pausato salmodiare come di grillaccio stitico
che vi rifilano i preti
quando vi danno vari e multiformi appuntamenti
sotto l’egida della dittatura spirituale
camuffata da salvacondotto per la salvezza !
E tenete ben presente
che nella vita bisogna sempre obliterare
fermo restando
che non è mai corretto confondere
l’ospitalità capziosa dei preti
con quella degli autobus ,
dove silenziosi portoghesi
non acquistano indulgenze
e non vanno in Paradiso

PATOLOGIE

I lettori meno cagionevoli in angoscia
difendono la poesia giocosa
pur sapendo che , al più
ha sempre lasciato soltanto
la buona impressione e i due punti
come nel gioco del pallone

La percepiscono vincente

Sanno che gli spaghetti sconditi ma al dente
surclassano la dislessica melassa
blandita dal ragù.

Leopoldo Attolico ( Roma , 5 Marzo 1946 ) , ha esordito nel 1987 con una raccolta antologica di versi giovanili , Piccolo spacciatore , Il Ventaglio , Roma , premiata l’anno successivo con il Mecenate da una giuria presieduta da Giorgio Bassani . Sono seguiti altri cinque titoli di poesia e quattro plaquettes in edizioni d’Arte . Dalla seconda metà degli anni ’90 si occupa principalmente di poesia performativa nella sua accezione giocosa-ironica-autoironica e antistress .
E’ stato pubblicato dalle principali Riviste letterarie e tradotto negli USA , presso Chelsea , New York , da Emanuel di Pasquale , 2004 . La sua ultima pubblicazione , La realtà sofferta del comico , Aìsara , 2009 , è prefata da Giorgio Patrizi con postfazione di Gio Ferri .

7 commenti
  1. Avatar di fattorina1

    Apprezzo molto questo sarcasmo educato,venato d’ironia. C’è troppa gente che strilla , che urla e svillaneggia . Credo che si sia perduto il senso della misura oltre che del rispetto. Tu continua così, Leopoldo, sorridi alle intelligenze altrui-

  2. Avatar di emilia banfi
  3. Avatar di Lucio Mayoor Tosi
  4. Avatar di Giuseppina Di Leo

    C’è un respiro ampio nella tua poesia Leopoldo, una poesia “gioiosa”, che è insieme la disponibilità a ricevere e ad aprirsi al mondo.

  5. Avatar di leopoldo2013

    Un grazie ai miei stoici lettori ! ( scherzi a parte grazie veramente della vicinanza ) .
    leopoldo –

    e naturalmente Buon Natale a voi e alla poderosa équipe di Erato !

  6. Avatar di Maria Grazia Di Biagio
  7. Avatar di Marzia Alunni

    Incuriosita da queste poesie di Leopoldo Attolico, mi domando quale spazio per l’ironia oggi che tutto è così orizzontale e vuoto? I testi presentati vogliono risvegliare dalla routine di scritture educate alla banalità. Lo fanno con eleganza per lasciare che l’empatia vinca le reticenze del gusto personale, troppo sopravvalutato, in favore di un’idea della poesia aperta e viva. Marzia Alunni

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