
Casa dei miei nonni materni
Ho ritrovato il rettangolo
di luce tra due muri
antichi e lo spiazzo
irregolare tra scalette
ripide e vicoli stretti.
All’ombra sovrana
della chiesa “grande”
trascorsero i giochi miei
e le prime innocenti vanità
e i primi sussulti del cuore.
Con i fantasmi della notte
ritorno a frugare nelle grandi
stanze, tra i libri ingialliti
e le vestigia d’un passato operoso.
Ancora mi riscalda il calore
del sole ch’ entrava
dagli ampi battenti,
ancora sento garriti al tramonto,
ancora respiro il profumo
della quiete vespertina.
*
Panismo autunnale
M’acquieto quando mi
confondo tra le vigne
rossastre sparse sui pendii,
sui sentieri scoscesi,
sotto i rami contorti
dei tronchi nodosi.
Tra le sagome grigie
strette attorno al campanile
nella bruma autunnale
mi dissolvo.
*
Emozioni dell’archeologo
Sferzava grecale
gli ossuti rami
del perastro sull’alto
pianoro e penetrava
tra i rovi anneriti
di freddo. Nell’aria
rarefatta sussurrii
di reconditi respiri.
Tremavano le mani
e sussultavi svelando
il grembo ch’era
parso brullo!
Serrava Mefite i suoi tesori,
ma tu carpisti i suoi segreti.
Osservava il pastore,
stupefatto e a te grato,
d’una antica civiltà
si sentì parte.
(Pensieri dedicati al prof. Dinu Adamesteanu, cui si deve la scoperta dei siti archeologici più importanti degli antichi Lucani: Serra e Rossano di Vaglio Basilicata.)
*
Trionfo del rosso
Per il mio tardo andare
sotto la pioggia fitta
voglio un ombrello rosso
spavaldo degli schizzi.
Rosso il maglione, acceso,
a irridere gli acciacchi
di braccia indolenzite.
E rosso anche il cappotto
a spargere la voglia
di vita ancora nuova.
*
Testamento
Le mie ceneri spargete
nell’alito agostano di quel
soffio che da levante
scende a carezzare
le concave nicchiare
in cento raggi
si frange tra le specchie
di pietre vellutate
dai licheni e dei trascorsi
affanni monumento,
scuote il forasacchi
che fintamente fragile
resiste sul bordo
del tratturo a margine
del campo bruno
di zolle appena rivoltate.
I moderni giganti
torreggianti tagliano
l’aria con le acute pale.
Al fresco fruscio di grecale
fuso il loro mormorio
mi cullerà o con metalliche
note mi disturberà?
[Da Pensieri lungo il percorso (2017)]



