
(Pierre Bonnard, L’atelier au mimosa)
MIMOSA
Passeggiando, a un tratto
vivido Giallo che guizza
fra case e angoli di Fano.
Non di solo tepore
si scalda il cuore
quasi fosse aria di fioritura d’anticipo
ma visioni e bagliori
che dagli occhi rapiti,
bussano improvvisi.
E così di giallo e ancora giallo,
allegria e viandante sogno
palpita
sfuggendo l’asfalto
e il tempo.
*
DAVANTI LO SPECCHIO
Mi guardo spesso
per scrutarmi
vedere le ombre
del mio sentire
le ombre della paura
quelle impavide del coraggio
il bagliore della
speranza.
Mi guardo spesso
proprio nel centro delle
pupille
come si fa da vicino
con le piante
per vedere se hanno messo
i primi getti o
fatto i primi
fiori timidi
di primavera.
Ho uno strano modo
quando voglio
interrogarmi.
Mi avvicino alla
lastra che pone
davanti me stessa
il mio corpo
e mi fermo
mi fisso.
Sì mi fisso
e bisbigliando
cerco di intravedere
scintille cadute
albe e riprese
cerco di cogliere
il mistero
di un viaggio
che s’incanala
su vie tortuose
aride a volte
rigogliose altre
un mistero che
penetra dagli
occhi all’anima.
Cerco di avvicinarmi
farmi memoria
di quel viso
che cerca meta
d’uno sguardo che
volge al domani
senza arrendersi
davanti lo specchio
e poi replico.
*
POESIA
Poesia, sei arma
potente canto danza
sugli episodi della vita
su quel sentire che sfugge
sulle verita che s’accendono
il tempo che si dilata.
Arma potente che unisci
doni allegria e di giardini
ne fai teatri.
Poesia sei voce dell’uomo
della donna che vuole
donarsi, ascoltare
scoprire.
Verso l’uno dopo
l’altro ti componi
sembri frizzare nell’aria
ma forte di pathos alberghi
nei cuori e vi resti.
Poi nelle epoche
nelle stagioni e nelle visioni.
Poesia sei l’incanto
dei giorni la cornice dei bei momenti
la piuma che sfiora di dolcezza.
Sei sorgente che fai bene all’anima.
*
MUSEO FELLINI
Castel Sismondo
è una grande sala cinematografica
dove pellicole
mostrano il grande
regista del vecchio secolo
italico
Fellini
Giulietta
Anita
Mastroianni
rive e coste riminesi
Trevi Amarcord
La dolce vita
Il libro dei sogni
Il Casanova
e tu ti confondi
nelle tele che proiettano
in quei volti
nelle battute
i ruoli
che mascherano.
Cosa dice lo specchio
lo specchio che sei tu
a riflettere le scenografie
le sofferenze le trame
gioie dolori
tu che sorridi ti commuovi
lo specchio del cinema
i tuoi occhi che colmano
risposta
e danno presenza.
Tu curioso davanti
carrellate di proiezioni
costumi e fumetti.
Lo specchio inferocito
infiammato e
vergato di verità
ne porta avanti
oltre
il pensiero e regala
Oscar Successo.
Regala un prodigioso
Federico Fellini
storia di cinquant’anni
di storie riflessa di passione
specchiate d’arte.
*
LA QUERCIA
Era una quercia
l’albero a cui davo rilevanza.
La sentivo robusta mi
apparteneva come il seme
ad una pianta
la sua forza
il tronco imponente
invincibile.
Ora sono miei gli alberi del
percorso dalle chiome stese
verdi luminose ricche di frutti dolci
teneri fiori mimose e peschi.
Loro a cui consegno sguardi
pensieri docili alla creazione
loro a cui m’accoccolo
mi lego in cuore.
Ho scoperto l’essenza
d’appartenere
d’essere creatura
la bellezza dell’unicità.
Quando al tramonto
i merli risuonano
di melodie sparse con le rondini in volo
e i papaveri e le camomille nei cigli
sfumano l’odore dell’erba tagliata del giorno
cammino e osservo le rose dell’albero
sbocciate rosee a maggio i pioppi lussureggianti
gli ulivi fecondi le betulle longilinee argentate.
Gli alberi innalzati reggono il passo
mi congiungono alla poesia della vita.
Monica Baldini (Fano, 1985) è laureata in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee all’Università di Milano, e ha conseguito un master in Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione presso la Luiss Business School di Roma. Autrice di diversi libri di poesia (da ultimo La poesia della vita. Il libro che proclama lo stupore, Tau 2021) è vincitrice del terzo premio della sezione poesia inedita “Essenza Lucano” de L’albero di rose 2023 con il componimento “La quercia”.



