Tre poesie di Philippe Soupault

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Philippe Soupault, poeta e saggista francese, nasce a Chaville nel 1897. Attento lettore di Rimbaud, stringe amicizia con André Breton , Paul Éluard  e Louis Aragon, con i quali si occupa dell’avanguardia nascente: il dadaismo. All’ideologia di questo movimento, al suo gusto nichilista, si ispirano le prime raccolte, Aquarium (1917) e Rose des vents (1920). Con Breton inizia una serie di esperimenti di scrittura automatica pubblicati nel 1920 con il titolo di Les champs magnétiques. E’ tra i fondatori del Surrealismo e nel 1922 pubblica la raccolta di poesie  Westwego ( Andiamo verso Ovest).  Con le raccolte Il y a un océan (1936); L’arme secréte (1946); Odes (1946); Message de l’ile déserte, il poeta canta il mondo che lo circonda, attento ai tragici eventi che si stanno preparando. Arrestato a Tunisi per ordine del governo di Vichy, descrive le sue esperienze di prigioniero nel libro Le temps des assassins pubblicato nel 1945. Muore a Parigi nel 1990.

 

PREMESSA

Chìnati
e buca la superficie liscia

Arancioni
azzurre
grigie
vermiglie
scorrono e nuotano
le mie poesie

Tutt’intorno al mio pensiero
volteggiano
i pesci verdi

 

CONSIGLI AL POETA

Sii come l’acqua
quella della sorgente e delle nuvole
puoi essere iridato od incolore
ma che nulla ti fermi
neanche il tempo
Non ci sono strade troppo lunghe
né mari troppo lontani
Non temere né il vento
né ancor meno il caldo o il freddo
Impara a cantare
senza stancarti mai
mormora e insinuati
o strappa e travolgi
Balla o zampilla

Sii l’acqua che dorme
che corre che gioca
l’acqua che purifica
l’acqua dolce e pura
perché essa è la purificazione
perché essa è la vita per i vivi
e la morte per i naufraghi

 

GRAMMATICA

Forse e sempre forse
avverbi che noia mi date
coi vostri quasi e quasi niente
quando fioriscono gli apostrofi

E tutti voi punti e virgole
che brulicate dentro i vivai
dove nuotano i congiuntivi
io vi impacchetto e vi lego

Siate maledetti paragrafi
perché si avverino le profezie
bastardi timorosi dei grammatici
e pessimi suonatori di sintassi

Succhiate i vostri imperativi
e lasciateci dormire
una buona volta
è la notte
e la canicola

Philippe Soupault (trad. di Valerio Magrelli)

 

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